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COME FUNZIONA L’ACCETTAZIONE TACITA DELL’EREDITÀ?

Accettazione tacita

Quando si eredita una casa a seguito del decesso del legittimo proprietario si attiva quella che il diritto italiano definisce “successione”. La dichiarazione di successione è un atto del diritto che serve, prima ancora che a tutelare gli eredi, a dichiarare al fisco italiano l’entità del patrimonio detenuto da un defunto.

Il primo “erede” di un patrimonio immobiliare di fatto è lo Stato italiano. Ed è una dichiarazione obbligatoria. Un atto che gli eredi o i legatari di un deceduto sono obbligati a presentare all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente entro 12 mesi dalla morte nel caso il defunto abbia lasciato in eredità anche soltanto un immobile o un patrimonio di denaro del valore di almeno 100mila euro.

Che cos’è l’accettazione tacita dell’eredità

Come è noto, il diritto di accettare l’eredità si prescrive con il decorso del termine di 10 anni. Questo significa che se tale termine decorresse inutilmente (senza, cioè, che l’erede abbia accettato o rinunciato l’eredità), il diritto di accettare verrebbe meno. Quindi, non avrebbe diritto a ereditare una, o più case, o un patrimonio in beni o denaro.

L’accettazione pura e semplice dell’eredità può avvenire in maniera espressa o in maniera tacita ai sensi dell’articolo 474 del codice civile. Perciò, la legge italiana prevede anche la soluzione dell’accettazione tacita. Essa è effettuata attraverso atteggiamenti e azioni che un soggetto potrebbe compiere solo in qualità di erede, e che esprimono la sua volontà di accettare l’eredità. Ad esempio: l’avvio di una causa giudiziale volta ad ottenere la divisione ereditaria o il pagamento di debiti ereditari.

Come avviene l’accettazione tacita dell’eredità

I requisiti per l’accettazione tacita dell’eredità sono 2:

  1. Occorre un atto che presupponga necessariamente la volontà di accettare. Tale atto deve essere posto in essere dal chiamato con la consapevolezza che l’eredità è a sua disposizione.
  2. La norma richiede di verificare se il chiamato ha eseguito atti che eccedono i suoi poteri di chiamato elencati all’articolo 460 del codice civile. Se avrà ecceduto i limiti previsti dalla norma avrà accettato l’eredità in modo tacito.

La trascrizione di accettazione tacita dell’eredità deve avvenire con notaio, altrimenti non ha validità, e può essere trascritta anche dopo 20 anni dalla morte.

Si può evitare l’accettazione tacita dell’eredità?

I parenti del defunto non sono obbligati ad accettare l’eredità. Si può evitare l’accettazione tacita dell’eredità con una trascrizione, e accade in caso di:

  • Situazione debitoria del defunto (quando i debiti sono insanabili anche con la vendita di un’eredità);
  • Situazione fiscale (quando il defunto ha maturato debiti verso il fisco);
  • Situazione familiare (per motivi familiari, ad esempio quando la divisione dei beni ereditari diviene complicata e esigua).

Accettazione tacita con beneficio di inventario

I consulenti di solito consigliano di accettare con il beneficio di inventario che consente all’erede di accettare con riserva e valutare con calma il da farsi, perché spesso le situazioni fiscali o debitorie vanno accertate.

In caso, invece, di rinuncia esplicita dell’eredità è obbligatorio depositare la dichiarazione scritta da un notaio o dall’ufficiale cancelliere del Tribunale di riferimento.

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