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Guasti all’impianto elettrico: paga l’inquilino o il proprietario?

Guasti impianto elettrico: quando si verifica un guasto all’impianto elettricopaga l’inquilino o il proprietario dell’immobile? Si tratta di una domanda tutt’altro che banale, negli intricati rapporti tra locatore e locatario: per stabilire a chi spetta sostenere la spesa, bisogna infatti prendere in considerazione diversi fattori.

In linea generale, dipende dalla tipologia del guasto. Gli interventi che rientrano nella gestione ordinaria dell’immobile sono infatti a carico dell’inquilino, mentre quelli straordinari spettano al proprietario. È quanto stabilisce la legge, tuttavia è utile ricordare che le parti possono stringere accordi più estesi, purché ve ne sia testimonianza scritta. Per questa ragione, può essere utile avvalersi di strumenti per creare un contratto d’affitto che incorporino tutto il necessario, come le tabelle di ripartizione delle spese.

Chi paga un guasto all’impianto elettrico?

Non è di certo un segreto: all’interno di un’abitazione, i guasti sono all’ordine del giorno. E così può capitare di rilevare dei malfunzionamenti all’impianto elettrico, di varia natura e intensità: dal singolo interruttore non funzionante fino a gravi cortocircuiti. Ma quando l’immobile è concesso in affitto, chi deve provvedere alle spese di riparazione: il proprietario o il suo affittuario?

L’articolo 1576 del Codice Civile indica come debbano essere ripartiti gli obblighi sulle spese tra locatore e locatario:

  • all’inquilino spettano le spese di manutenzione ordinaria dell’immobile affittato;
  • al proprietario spettano invece le spese di manutenzione straordinaria dello stesso.

Ma come si traducono questi obblighi nella pratica, quando si evidenzia un guasto all’impianto elettrico? Come facile intuire, vi possono essere diverse casistiche:

  • piccoli guasti dovuti all’usura;
  • guasti di maggiore intensità dovuti allo stesso impianto, ad esempio perché vetusto.

Chi paga l’impianto elettrico per piccoli guasti dovuti all’usura

Come si è visto nel paragrafo precedente, i piccoli interventi di manutenzione ordinaria sono a carico dell’inquilino. Ma cosa si intende con il termine manutenzione ordinaria? È sempre il Codice Civile a specificarlo, all’articolo 1609: al locatario spettano tutte le riparazioni che si rendono necessarie come conseguenza del deterioramento, quindi dell’usura, del bene nel tempo.

Appare però evidente, date le caratteristiche tipiche di un guasto all’impianto elettrico, come sia difficile rapportare le specifiche di legge a questo caso specifico. Infatti, non si tratta di sostituire semplicemente un componente usurato, come ad esempio il cambio di una lampadina, bensì di intervenire in caso di malfunzionamenti. L’esempio tipico potrebbe quindi essere quello di un interruttore per l’illuminazione che, per via delle continue sollecitazioni, smette di funzionare. A titolo esemplificativo, all’inquilino potrebbero spettare gli interventi per la riparazione di:

  • interruttori e pulsanti usurati;
  • prese elettriche non più funzionanti;
  • deviatori;
  • segnalatori acustici e luminosi.

È però utile aggiungere che, secondo quanto previsto dall’articolo 1575 sempre del Codice Civile, se questi piccoli guasti vengono notati già al primo ingresso in casa, e quindi sono evidentemente antecedenti alla sottoscrizione del contratto di locazione, è il proprietario a doversene far carico. Il locatore deve infatti fornire al locatario una casa in buono stato di manutenzione. Poiché la materia è però molto complessa, soprattutto quando si parla di impiantistica fissa come quella elettrica, il consiglio è quello di avvalersi della consulenza di uno specialista.

Chi paga l’impianto elettrico se vetusto o per guasti fortuiti

Può però capitare che si verifichi un guasto di natura maggiore, dovuto alle caratteristiche dello stesso impianto o alla sua vetustà. In questo caso, poiché la manutenzione straordinaria è indipendente dall’uso da parte dell’inquilino, si tratta di obblighi del locatore.

Gli esempi di riparazioni a carico del proprietario a seguito di un malfunzionamento possono essere i più disparati:

  • l’adeguamento dell’impianto poiché ormai vetusto o non conforme alle normative di sicurezza;
  • la sostituzione straordinaria di componenti necessarie al buon funzionamento dell’impianto, quali il salvavita;
  • la riparazione di componenti guaste per caso fortuito, ad esempio danneggiate da un cortocircuito dovuto a un fulmine.

Come facile intuire, è quindi necessario procedere di volta in volta a indagare la natura del guasto, per comprendere se sia dovuto a semplice usura oppure rientri nelle casistiche di responsabilità a carico del proprietario.

Chi paga i danni cagionati dall’uso improprio dell’impianto elettrico

Spesso può capitare che i guasti all’impianto elettrico non derivino da questioni legate alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle sue componenti, bensì all’uso improprio dello stesso. Chi dovrà occuparsi delle spese, in una simile situazione?

Il caso più frequente è quello di un cortocircuito tale da danneggiare completamente o in parte l’impianto elettrico, dovuto a comportamenti non consoni come:

  • forzare una spina estera all’interno di una presa italiana;
  • collegare all’impianto elettrodomestici che non rispondono agli standard europei, come ad esempio privi delle dovute certificazioni di sicurezza o dal voltaggio non supportato;
  • modificare in modo improprio l’impianto, ad esempio giuntando erroneamente dei cavi, per aggiungere una nuova presa, una derivazione o una prolunga;
  • tentare di riparare un guasto, provocando danni maggiori, senza aver preventivamente avvisato il proprietario dell’immobile ed essersi avvalsi dell’aiuto di un elettricista.

Come appare ovvio, in questi casi la spesa è a carico di chi ha cagionato – consapevolmente o inconsapevolmente – il danno. Ad esempio, se l’inquilino causa un cortocircuito nel tentativo di installare una presa aggiuntiva, non originariamente prevista nell’impianto, sarà chiamato a rispondere a tutti i relativi oneri di riparazione.

Chi paga i guasti all’impianto elettrico comune in condominio

Per chi affitta appartamenti in contesti condominiali, vi è poi una fattispecie ulteriore da prendere in considerazione. A chi spettano i costi relativi alle riparazioni dell’impianto elettrico comune in condominio, ovvero quello che serve per l’illuminazione di scale e pianerottoli, il funzionamento dell’ascensore e via dicendo?

Anche in questo caso, vale la già citata ripartizione tra interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto, rispettivamente a carico dell’affittuario e del proprietario. Sempre a titolo esemplificativo:

  • le spese per la riparazione o la sostituzione di piccole componenti – come ad esempio, le lampade delle scale – spettano all’inquilino, se danneggiate per l’usura;
  • le spese per l’ammodernamento dell’impianto, la sostituzione di citofoni e videocitofoni, la riparazione di sistemi d’allarme e via dicendo, spettano invece al proprietario.

È utile ricordare che il condominio non può chiedere il pagamento di eventuali spese all’inquilino in affitto, bensì dovrà sempre rifarsi sul proprietario. Sarà poi quest’ultimo, se ne sussistono le condizioni di leggere, a richiedere al locatario l’eventuale rimborso.

Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo.

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