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Tassi dei mutui 2020, cosa conviene fisso o variabile?

tassi mutui

Dopo i minimi dei mesi scorsi i tassi sui mutui fissi e variabili hanno ripreso un andamento diverso, garantendo pur sempre condizioni convenienti. Ma con quale mutuo si risparmia di più?

Tassi Euribor e Eurirs nel 2020

  • Tassi di interesse Bce: I tassi mutui di interesse Bce sono rimasti invariati allo 0% (quello sui prestiti marginali è rimasto allo 0,25% e quello sui depositi a -0,50%). In questo momento le proposte di mutuo delle banche sono molto vantaggiose sia per i tassi variabili che, soprattutto, per i tassi fissi; questo è lo scenario che dovremo attenderci sul fronte tassi almeno per tutto il 2020.
  • Tasso Euribor: Dopo aver registrato il suo minimo storico a metà marzo 2020 (sfiorando -0,50%), il tasso di riferimento per i mutui a tasso variabile ha intrapreso un percorso di risalita che lo ha riportato fino a -0,16% ad aprile. Ai primi di maggio è comunque rientrato ad un livello più consono al suo percorso di lungo periodo, -0,29% nell’ultima rilevazione.
  • Tasso Eurirs: Da settembre 2013 ha iniziato una fase discendente di lungo periodo che si è accentuata a luglio 2019. Ha toccato il minimo storico a marzo 2020 segnando -0,11%. L’ultima rilevazione del mese di aprile ha fatto registrare -0,14%, livello che permette oggi di trovare sul mercato mutui un tasso fisso che raramente abbiamo visto in precedenza.

Ma quanto si può risparmiare oggi sulle rate del mutuo?

“Stando alle dinamiche dei tassi di aprile 2020, si è calcolato l’importo della rata mensile di un mutuo ipotecario del valore di 110.000 euro per una durata di 25 anni e ipotizzando che l’immobile valga 160.000 € e che lo spread medio di mercato si attesti all’1,0% sia per il tasso fisso che per il tasso variabile. Con un mutuo a tasso fisso si sosterrebbe una rata di 442 euro, circa 19 euro in più rispetto a quanto dovremmo sostenere se scegliessimo un mutuo a tasso variabile, in quanto la sua rata ammonta a 423 euro.

“Questo se i tassi rimanessero sempre agli attuali livelli, cosa che è difficilmente verificabile in un orizzonte temporale così lungo. Volendo optare per la situazione di maggior risparmio, ovvero quella del mutuo variabile, è fondamentale capire quanto il reddito del nucleo familiare sia in grado di sopportare eventuali aumenti di rata, sia in termini di capacità di rimborso sia in termini di sostenibilità del tenore di vita che si è abituati ad avere”.

“In conclusione, è chiaro che gli impatti dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus e al conseguente lockdown decretato dal Governo e dalle Regioni andranno ad impattare sul mercato del credito alla famiglia. Una stima per il primo trimestre 2020 ci fa ipotizzare una perdita di volumi erogati sui mutui di 3,5/4 miliardi di euro. Di contro la buona notizia è che ad oggi i tassi bancari legati alle operazioni di mutuo permetteranno l’accesso ai finanziamenti per la casa a condizioni veramente vantaggiose. Questo potrà agevolare non solo chi vuole acquistare una nuova abitazione, ma anche chi è interessato a sostituire il proprio finanziamento. Prima del blocco la domanda di surroga era in forte aumento e tutto lascia presupporre il fatto che tale crescita non sia destinata ad esaurirsi, ma che possa proseguire alla luce dell’interessante offerta bancaria”.

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