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Sospensione mutuo “prima casa” prorogata a fine 2023

Sospensione proroga mutuo “prima casa”

L’ultima Legge di Bilancio ha prorogato ancora, fino al termine del 2023, il fondo per la sospensione proroga mutuo “prima casa“.

Questa misura permette di sospendere il pagamento delle rate del mutuo, fino a un periodo massimo di 18 mesi, al verificarsi di alcune situazioni di difficoltà: invalidità, morte, perdita o sospensione del lavoro, riduzione dell’orario di lavoro, calo del fatturato superiore al 33% su base trimestrale per i lavoratori autonomi.

Sono ammessi mutui il cui importo iniziale era di massimo 400 mila euro. Ecco però alcuni punti da tenere bene a mente.

In primo luogo, con il termine “sospensioneper un determinato periodo le rate non sono fermate, ma sono posticipate.

Quindi si allungherà la durata del mutuo, ma questa misura non va confusa in alcun modo con uno “sconto” rispetto all’esborso complessivo.

Inoltre la sospensione non è automatica. La domanda per il fondo per la sospensione proroga mutuo “prima casa“da presentare alla banca, va corredata da documenti precisi (ma non serve più l’Isee) e viene vagliata dalla Consap, che può accettare, rifiutare, oppure accordare un periodo di sospensione inferiore rispetto al massimo, stabilito in 18 mesi.

La misura vale per tutti , dunque anche quelli a tasso “fisso”, ed è necessario però che il pagamento delle rate passate sia tutto sommato regolare, ossia non bisogna avere alcuna rata precedente scaduta da oltre 90 giorni.

Possono accedere anche coloro i quali abbiano già goduto in precedenza di una sospensione, a patto che abbiano ripresa a pagare regolarmente da almeno tre mensilità.

Passaggio al mutuo a tasso “fisso” più facile

Un altro strumento che aiuta i consumatori contro il “caro mutuo” è la rinegoziazione, che consiste nel rivolgersi alla propria banca e chiedere di riformulare il contratto di mutuo in corso, a condizioni più favorevoli, oppure di cambiare il meccanismo, passando dal tasso variabile a quello fisso.

Questa è sempre stata una pratica commerciale, ma non obbligatoria, che le banche potevano rifiutare o accettare magari per il timore di perdere il cliente (che avrebbe potuto agevolmente cambiare banca mediante “surroga”).

La Legge di Bilancio già citata contiene una novità rilevante. In alcuni casi, infatti, ora la Banca è obbligata ad accettare lo switch del tasso. Possono beneficiare di questa agevolazione solo i mutuatari con reddito ISEE non superiore a 35 mila euro, in regola con il pagamento delle rate, che per l’acquisto o la ristrutturazione della propria abitazione, abbiano acceso mutui ipotecari con stipula o accollo prima del 1 gennaio 2023, con importo originario non superiore a 200 mila euro e con tasso variabile per tutta la durata del contratto.

Infine, per favorire l’accesso alla casa di proprietà anche in questo contesto di tassi in rialzo, è prorogato al 31 dicembre 2023 il Bonus prima casa riservato agli under 36.

Si tratta delle sconto sulle principali imposte che gravano sull’acquisto (registro, ipotecaria, catastale) o della trasformazione dell’Iva in credito d’imposta, per gli acquisti immobiliari soggetti a Iva. L’Agenzia delle Entrate ha predisposto un documento di sintesi con tutte le informazioni.

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* Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo. Per un’analisi strutturata su ciascun caso personale si raccomanda la consulenza di professionisti abilitati.