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Sconto Tari, la Cassazione chiarisce quando è possibile

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Sconto tari: ecco quanto spiegato con l’ordinanza 5940 del 23 febbraio 2022

Con l’ordinanza 5940 del 23 febbraio 2022, la Cassazione è intervenuta in tema di sconto sulla Tari.

I contribuenti hanno diritto a pagare la tassa sui rifiuti in misura ridotta quando il servizio non viene svolto regolarmente o non viene svolto affatto. 

In base all’ordinanza quando l’attività di raccolta non è effettuata fino dove ha sede l’azienda e la stessa è costretta a richiedere un servizio sostitutivo privato, la tassa non è dovuta integralmente.

I giudici di legittimità hanno spiegato che si tratta di “riduzioni cosiddette tecniche, chiamate a regolare situazioni in cui si realizza una contrazione del servizio.

Quindi dei costi per il suo espletamento, per motivi oggettivi e a favore di una pluralità indistinta e generalizzata di utenti, i cui presupposti operativi sono dettagliatamente disciplinati dalla legge”.

La Cassazione ha poi sottolineato che “una misura massima della tariffa applicabile, rispettivamente 20% e 40%, graduabile in ribasso.

Consente di affermare che tali riduzioni siano obbligatorie e che, al verificarsi delle indicate situazioni oggettive che vanno a incidere sul presupposto impositivo, spettino ope legis”.

Al contribuente interessato spetta solo il compito di dimostrare che sussistono i presupposti normativi per avere diritto alla riduzione di quanto dovuto. Lo sconto sulla Tari spetta a prescindere dalla previsione nel regolamento comunale.

Si tratta infatti “di un temperamento della tassazione a fronte di un servizio di raccolta che è svolto in modo completo nel territorio comunale”.

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