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CATTIVO PAGATORE? ECCO COME SAPERLO

cattivo pagatore

Cattivo pagatore: in termini di pagamenti, si potrebbe pensare che l’essere un cattivo pagatore dipenda solamente dal fatto di versare o meno le somme dovute, e quindi chi si trova in una situazione di debito dovrebbe saperlo, ma nella realtà non è proprio così.

Il discorso è per chi vuole sapere se è formalmente inserito nella lista nera di chi non rispetta la restituzione di un debito, cioè la lista dei Sistemi di informazione creditizia, i data base consultabili dai finanziatori da cui è possibile accertare se un soggetto è affidabile e puntuale. Ma il soggetto deve essere informato prima? Vediamo cosa dice la legge.

Come si definiscono i cattivi pagatori: la legge

Di recente è entrato in vigore il nuovo codice di condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti di consumoaffidabilità e puntualità.

Ovvero una serie di regole sulla trasparenza e sulla correttezza del trattamento dei profili riguardanti un prestito. Quando un privato o un’azienda chiede un finanziamento, è possibile per i creditori accedere liberamente alle informazioni contenute nelle banche per valutare l’affidabilità del cliente, ovvero se sia in grado di restituire il prestito.

Nella banca dati vengono registrati quindi tutti i movimenti sul prestito e sulle rate. La segnalazione al Sistema è resa visibile per la prima volta sulla Crif quando c’è un mancato versamento per due mesi consecutivi o per due rate di fila.

Il cliente verrà avvertito sul ritardo e sulla conseguente segnalazione tramite un messaggio 15 giorni prima della segnalazione.

Le regole per il creditore e il debitore: quali sono?

Il Codice di condotta entrato in vigore il 5 novembre 2022 dopo il via libera del Garante della privacy, ha introdotto alcune regole valide per il creditore e per il debitore.

La comunicazione di cui si parlava prima, da fare 15 giorni prima della segnalazione, in modo da lasciare al debitore il tempo necessario per sapere se si sia trattato di un errore tecnico non dipeso dalla sua volontà.

C’è da considerare però che il soggetto potrebbe anche rendersi irreperibile e quindi evitare di ricevere la notifica, che non potrà essere inserita nel sistema. Si può quindi caricare la notizia sul proprio sito Internet con contestuale sms di avviso e il messaggio istantaneo con la spunta del ricevimento.

In questo modo, il debitore non potrà dire di essere stato segnalato senza preavviso.

Cattivo pagatore: c’è bisogno del consenso per essere inseriti nel sistema?

Secondo la legge, i dati sul cattivo pagatore inseriti nel sistema non hanno bisogno del consenso del soggetto interessato.

C’è legittimità da parte dei creditori nel trattare tutti i dati riguardanti il prestito, compre la puntualità dei pagamenti del richiedente.

Cancellazione dalla lista nera

Per la cancellazione dalla lista nera dei debitori ci sono regole diverse a seconda dei prestiti:

  • per un finanziamento richiesto e in corso di valutazione​ ci vogliono 180 giorni dalla data della richiesta;
  • per richieste di finanziamento rinunciate o rifiutate: 90 giorni dalla data di aggiornamento con l’esito di rinuncia o rifiuto;
  • per un finanziamento rimborsato regolarmente: 60 mesi dalla data di estinzione effettiva del rapporto di credito,
  • in caso di ritardo nel pagamento di 1 o 2 rate o mensilità: 12 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, a condizione che nei 12 mesi i pagamenti siano sempre regolari;
  • in caso di ritardo nel pagamento di 3 o più rate o mensilità: ​24 mesi dalla comunicazione di regolarizzazione, a condizione che nei 24 mesi i pagamenti siano sempre regolari;
  • per un finanziamento non rimborsato: 36 mesi dalla data di scadenza contrattuale del rapporto o dalla data in cui l’ente ha fornito l’ultimo aggiornamento.

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