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Case popolari, i requisiti per l’assegnazione

case popolari

Nei giorni scorsi è salito agli onori della cronaca il caso Taverna, dal nome di Paola Taverna, vicepresidente del Senato. Secondo quanto rivelato dal quotidiano la Repubblica, la madre della senatrice, di 80 anni, risiede ormai da anni in una casa popolare dell’Ater, anche se dal 2014 avrebbe perso i requisiti per continuare a viverci. Ma cosa sono gli alloggi popolari e quali sono i requisiti per l’assegnazione?

Le case popolari, conosciute anche come alloggi di edilizia residenziale pubblica destinati all’assistenza abitativa (ERP) sono abitazioni di proprietà pubblica concesse in affitto a persone singole o a famiglie in condizioni economiche difficili.L’assegnazione viene effettuata tramite un bando pubblico, al quale possono partecipare determinati cittadini che posseggono speciali requisiti. Alla scadenza del bando viene stilata una graduatoria che permette l’affitto di questi immobili a canoni agevolati.

Assegnazione alloggi popolari: i requisiti

I cittadini che vogliono optare per una casa popolare devono rispondere a determinati requisiti stabiliti dal Comune di appartenza nel bando di assegnazione. I requisiti di base prevedono che il richiedente

  • non sia titolari di alcun diritto di proprietà su immobili, né tantomeno di diritto reale di godimento come usufrutto, diritto di uso o abitazione su immobili o parti di essi.
  • Il reddito annuo complessivo di colui che partecipa al bando o del nucleo familiare non deve superare, solitamente, i 25 mila euro;
  • L’interessato che partecipa al bando deve essere o cittadino italiano, o europeo o di un paese terzo. In quest’ultimo caso, è fondamentale che la persona interessata sia in possesso del permesso di soggiorno per i soggiornanti di lungo periodo, oppure di un permesso di soggiorno biennale; inoltre bisogna attestare che si svolge una regolare attività lavorativa, o dipendente o autonoma;
  • L’interessato debba avere la residenza anagrafica nel comune che ha indetto il bando per il quale partecipa, e deve svolgere un’attività lavorativa;

Inoltre ci sono situazioni particolari che danno diritto: a un punteggio maggiore nelle graduatorie finali  essere portatori di disabilità, essere genitori single con figli a carico, essere giovani coppie, essere cittadini senza fissa dimora; nuclei familiari o famiglie che pagano un affitto che però incide un terzo oltre il loro reddito disponibile; famiglie che vivono in abitazioni prive di servizi igenici; famiglie giovani che si sono formate da non più di tre anni e cui componenti hanno un’età inferiore ai 35 anni.

E ancora: famiglie che abitano in una unità abitativa insieme ad altri nuclei famigliari; soggetti il cui reddito non supera la pensione minima dell’Inps, famiglia che non hanno una casa perché sfrattate; famiglie i cui membri hanno un’età superiore ai 65 anni oppure sono affetti da inabilità al lavoro, o con più di tre figli e almeno uno a carico.

Case popolari: come fare domanda?

Partecipare è molto semplice: bisogna scaricare un modulo dal sito internet del comune di interesse e compilardo debitamente, facendo attenzione a non commettere errori. Al modulo bisogna allegare la documentazione richiesta che attesta il possesso dei requisiti. Il modulo va consegnato all’ufficio protocollo o patrimonio del comune che ha indetto il bando, che, ovviamente, è anche quello in cui risiede il soggetto richiedente. Anche se la domanda, in via teorica, può essere consegnata in qualsiasi momento, per potrer entrare nelle graduatorie bisognerà aspettare la pubblicazione del bando, che avviene di solito ogni quattro anni.