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Sbattere la tovaglia dal balcone è considerato un reato?

Sbattere la tovaglia dal balcone è un gesto quotidiano che molti fanno quasi senza pensarci, soprattutto dopo i pasti, per liberarsi di briciole e residui di cibo. Un gesto che il più delle volte può sembrare innocuo ma che in un contesto condominiale, può causare non pochi attriti tra vicini, e in alcuni casi sfociare persino in azioni legali

Anche se si tratta “solo” di briciole, il fastidio è comprensibile, soprattutto se il gesto si ripete nel tempo. Le briciole attirano uccelli, insetti e possono creare una sensazione di incuria o sporco. 

Quando il gesto di sbattere la tovaglia dal tavolo è un reato e quando si tratta solo di maleducazione? E come tutelarsi? Vediamo cosa prevede la legge italiana.

Sbattere tovaglia dal balcone: cosa dice il regolamento condominiale

In un contesto condominiale, sbattere la tovaglia dal balcone potrebbe essere un gesto che trova spazio nel regolamento condominiale. Alcuni condomini infatti stabiliscono regole precise su ciò che è permesso o vietato fare dai balconi, incluse le fasce orarie per certe attività.

 Se il regolamento vieta espressamente lo scuotimento di tovaglie dal balcone, e tale norma è stata approvata all’unanimità dai singoli condomini, può avere forza vincolante per tutti. In tal caso, chi viola tale disposizione potrebbe essere soggetto a sanzioni condominiali.

Se dovesse verificarsi una tale situazione, magari reiterata nel tempo che crea disagio, è bene rivolgersi all’amministratore che ha la responsabilità di far rispettare il regolamento. 

Sbattere tovaglia dal balcone in condominio è reato?

Dal punto di vista penale, sbattere la tovaglia dal balcone potrebbe configurare il reato di getto pericoloso di cose, disciplinato dall’art. 674 del Codice Penale. Questa norma punisce chiunque getti o versi oggetti, sostanze o materiali che possono offendere, imbrattare o molestare altre persone.

Tuttavia, la Cassazione ha stabilito che sbattere la tovaglia dal balcone non integra automaticamente questo reato, poiché le briciole, nella maggior parte dei casi, non sono considerate “cose pericolose”: non possono ferire, non sporcano in modo rilevante e spesso vengono spazzate via dal vento. Ma la legge non esclude che in situazioni particolari – ad esempio quando con la tovaglia vengono gettati anche avanzi di cibo, liquidi, o se il gesto è reiterato e molesto – il comportamento possa assumere rilevanza penale. In questi casi, l’accusa di getto pericoloso di cose potrebbe essere legittima.

Il reato inoltre si configura quando vi è ripetitività del comportamento. Una singola azione sporadica difficilmente sarà oggetto di un processo. Ma se sbattere la tovaglia dal balcone diventa un’abitudine che crea disagio al vicino, le cose cambiano. La situazione deve essere valutata caso per caso dal giudice. 

Sbattere la tovaglia dal balcone è disturbo della quiete pubblica?

Il reato di disturbo della quiete pubblica, disciplinato dall’art. 659 del Codice Penale, punisce chi produce rumori molesti in grado di disturbare una pluralità di persone può essere punito con ammenda o arresto. In linea teorica, sbattere la tovaglia dal balcone non rientra tra le attività più rumorose. Tuttavia, se il gesto viene accompagnato da rumori forti, ripetuti e in orari inopportuni (come durante il riposo pomeridiano o notturno), si potrebbe ipotizzare una violazione di questa norma. Anche in questo caso, però, la valutazione spetta al giudice e si basa su elementi concreti.

Sbattere tovaglia dal balcone: quando si può avere risarcimento del danno

In alcuni casi sbattere la tovaglia dal balcone può infatti dar luogo a una richiesta di risarcimento del danno, a condizione che quest’ultimo sia concreto, dimostrabile e non trascurabile. Se, per esempio, le briciole cadono ogni giorno sullo stendibiancheria del vicino, oppure danneggiano oggetti o superfici delicate, si può ipotizzare una violazione del diritto alla quiete e al godimento della proprietà privata. Anche in questo caso, però, serve una prova tangibile del danno, come fotografie, video o testimonianze.

Cosa dice la Cassazione su chi sbatte la tovaglia dal balcone

Un punto fermo sulla questione è stato posto dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 27625 del 2012, che ha esaminato un caso emblematico: un condomino era solito sbattere la tovaglia dal balcone, provocando la caduta di briciole nel giardinetto sottostante, di proprietà del vicino.

Secondo i giudici della Suprema Corte, questo comportamento non integra il reato di getto pericoloso di cose previsto dall’art. 674 del Codice Penale. Gli Ermellini hanno infatti chiarito che:

“lo sbattimento di qualche tappeto e lo scuotimento di qualche tovaglia non integra la condotta penalmente rilevante, per l’impossibilità di causare imbrattamenti e molestie alle persone”.

In altre parole, scrollare la tovaglia dal balcone non costituisce reato se ciò che cade (come briciole o polvere) è innocuo e di lieve entità.

Tuttavia, la Corte ha precisato che l’articolo in questione va interpretato nel contesto della polizia di sicurezza, il cui obiettivo è la prevenzione di pericoli per la collettività. Questo significa che l’illecito penale non scatta se il comportamento non è idoneo a offendere o disturbare un numero indeterminato di persone.

Resta però aperta, per il vicino danneggiato, la via civile: se si riesce a dimostrare un danno concreto – materiale o morale – derivante da questa abitudine, è possibile chiedere il risarcimento in sede civile.

Quando sbattere la tovaglia è maleducazione 

Sbattere la tovaglia dal balcone non è sempre un reato, ma può diventare un comportamento censurabile sotto diversi profili, soprattutto se si tratta di un’azione sistematica e reiterata, comporta danni concreti o disturbi al vicino e viola le norme del regolamento condominiale.

Nella maggior parte dei casi, però, il gesto resta nell’ambito della maleducazione, senza sfociare in reati penali. Tuttavia, mantenere un comportamento rispettoso è sempre la scelta migliore per evitare tensioni e vivere in un ambiente sereno.

Per tutelarsi da un vicino maleducato, il primo consiglio è agire con prudenza e razionalità cercando un dialogo civile con il vicino, magari facendo notare con gentilezza il disagio. Se il problema persiste, è possibile inviare una diffida formale o coinvolgere l’amministratore di condominio. In ultima istanza, se esistono prove concrete, si può ricorrere a vie legali, sia in ambito civile (per danni) che penale (se sussistono i presupposti per il reato di getto pericoloso o disturbo della quiete).

Questo contenuto ha scopo informativo e gratuito e non ha valore prescrittivo.

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