Canone Concordato: perché conviene ai locatori
Negli ultimi anni, sempre più proprietari di immobili scelgono di affittare le loro proprietà utilizzando il canone concordato. Questa formula contrattuale presenta vantaggi significativi per gli inquilini ma anche per i locatori.
Canone Concordato
Il canone concordato è una tipologia di contratto di locazione, prevista dalla legge 431/1998, in cui l’importo dell’affitto viene stabilito all’interno di una fascia di prezzo definita da accordi territoriali tra le associazioni dei proprietari e quelle degli inquilini.
I contratti di affitto a canone concordato possono avere durate diverse, con le formule più comuni che prevedono un accordo 3+2 e offrono condizioni economiche agevolate rispetto al classico canone di mercato, sia in termini di importi che di tassazione.
Perché esiste il canone concordato?
Il canone concordato nasce come strumento per regolare il mercato delle locazioni in zone dove la domanda abitativa è molto alta e spesso i canoni di affitto risultano eccessivi per le possibilità del mercato.
Questo sistema permette di bilanciare le esigenze di entrambe le parti: gli inquilini beneficiano di affitti più bassi e stabili, mentre i proprietari hanno accesso a una serie di incentivi fiscali significativi, che compensano l’eventuale riduzione dell’importo del canone rispetto a quello di mercato.
Chi può accedere al canone concordato?
Possono accedere al canone concordato tutti i proprietari di immobili situati nei comuni identificati da apposite liste. I contratti sono vincolati agli accordi territoriali, che definiscono i parametri di riferimento per il calcolo del canone, basandosi su caratteristiche come la zona, la metratura e lo stato dell’immobile.
Vantaggi per i locatori – Proprietari d’immobili
Negli ultimi anni, il canone concordato è diventato sempre più vantaggioso anche per i proprietari, grazie a una serie di motivi che vanno dalla tassazione ridotta fino a una maggiore competitività rispetto ai prezzi di mercato.
Prezzo più appetibile sul mercato
In passato, uno dei principali ostacoli all’adozione del canone concordato era la percezione che i prezzi imposti fossero troppo bassi rispetto agli affitti a libero mercato. Tuttavia, la recente evoluzione del mercato immobiliare ha ridotto questa forbice. Infatti, in molti casi, il canone concordato si avvicina notevolmente ai canoni di mercato, rendendo questa soluzione ancora più interessante per i proprietari.
Tasse più basse sulla locazione
Il grande vantaggio del canone concordato per i proprietari risiede però nella tassazione agevolata. Optando per questa formula, i locatori possono usufruire di diverse agevolazioni fiscali, tra cui:
- Cedolare secca al 10%: una delle agevolazioni più apprezzate è la possibilità di applicare la cedolare secca ridotta, che consente di pagare un’imposta sostitutiva pari al 10% sui redditi da locazione, invece del 21% previsto per i contratti a libero mercato.
- Riduzioni sull’IMU: nei comuni che lo prevedono, i proprietari che affittano con canone concordato possono beneficiare di una riduzione fino al 25% sull’IMU e sulla TASI.
- Detrazioni fiscali aggiuntive: in alcuni casi, i proprietari possono accedere anche a detrazioni fiscali extra, che rendono il canone concordato ancora più conveniente.
Grazie a queste agevolazioni, anche se l’importo del canone è leggermente inferiore rispetto a quello di mercato, il risparmio fiscale può compensare ampiamente la differenza, garantendo comunque un guadagno netto interessante.
Questo contenuto ha scopo informativo e non ha valore prescrittivo.